Sentenza della Corte Suprema sui prestiti non bancari
Autore: Klaus Oblin
Poiché le banche non bancarie di solito non emettono prestiti, i prestiti agli azionisti possono essere concessi solo in casi eccezionali in cui l'esborso può essere riconciliato con la diligenza di un manager ragionevole.
Panoramica
Quando una società a responsabilità limitata (nota in Austria come GmbH) concede un prestito a un azionista, le parti devono considerare (come nei casi in cui i conferimenti di capitale vengono restituiti) se la situazione dell'azionista sarà migliore rispetto ad altri partner contrattuali della società. La GmbH deve anche considerare se il socio riceve un trattamento preferenziale e se questo svantaggia la società. Questo sarà regolarmente il caso dei prestiti, perché le banche non bancarie di solito concedono prestiti monetari. Pertanto, i prestiti ai soci possono essere concessi solo in casi eccezionali in cui l'esborso può essere riconciliato con la diligenza di un manager ragionevole. Questa decisione deve anche considerare che una società che concede un prestito a un azionista non ha la stessa possibilità di una banca di ripartire i propri rischi; piuttosto, è gravata da un cosiddetto "rischio forfettario".
La giurisprudenza
La Corte Suprema si è recentemente pronunciata in un caso in cui un prestito è stato concesso senza garanzie collaterali e ovviamente è servito a finanziare l'acquisizione delle azioni dell'obiettivo. Considerando che ciò ha sottratto fondi considerevoli alla società, mettendo a rischio i creditori senza alcuna giustificazione operativa, la Corte Suprema ha ritenuto che non fosse conciliabile con la diligenza che ci si aspetta da un manager ragionevole.
Il tribunale ha ritenuto che l'argomentazione secondo cui è stato concordato un tasso di interesse consuetudinario trascurasse il fatto che il confronto tra altri prestiti non deve considerare solo i termini specifici dell'accordo, ma anche la questione se un tale accordo avrebbe potuto essere concluso con un terzo non aziendale.
L'articolo 83(1) del Limited Liability Companies Act richiede agli azionisti di rimborsare un pagamento da parte della società se il pagamento è in contrasto con la legge, lo statuto o una decisione della società. L'unica eccezione riguarda gli utili ricevuti dall'azionista in buona fede. Inoltre, la sezione 83 della legge intende garantire che il patrimonio della società rimanga inalterato, anche se tale patrimonio supera il capitale nominale.
Secondo il tribunale, in caso di violazione, la società può chiedere il rimborso all'azionista che ha ricevuto i pagamenti illegali (servizi) e agli amministratori delegati (se hanno agito con colpevolezza). I restanti azionisti sono soggetti a responsabilità sussidiaria solo se e nella misura in cui il patrimonio della società è stato ridotto al di sotto del capitale sociale dal pagamento illegale. Il tribunale ha infine ritenuto che la violazione dell'articolo 82 fosse irrilevante ai fini dell'obbligo di restituzione dei pagamenti, ai sensi dell'articolo 83(1) dell'atto.